Con il lavoro sempre più mobile e flessibile, smartphone e tablet sono ormai gli strumenti principali della produttività aziendale.
Lavoro da remoto, gestione dati sensibili, accesso a cloud e sistemi di collaborazione: tutto passa dai dispositivi mobili. Proprio per questo, sono anche il bersaglio privilegiato di attacchi digitali, furti di dati e malware.
Entro il 2025 l’Italia e tutta l’UE stanno vivendo uno storico switch-off: le vecchie reti telefoniche su rame (RTG, ISDN) vengono progressivamente dismesse a favore della fibra ottica e della telefonia in cloud.
Nel concreto? I centralini fisici diventano presto obsoleti e ogni azienda è chiamata a scegliere come trasformare la propria comunicazione.
Nel mondo digitale di oggi, la sicurezza non può essere affidata al caso.
Non bastano soluzioni una tantum o interventi solo quando accade un problema: la vera forza sta nella prevenzione quotidiana, senza che tu debba pensarci ogni giorno.
Nel panorama sempre più complesso della sicurezza informatica, la tecnologia è solo metà della soluzione.
L’altra metà? Sono le persone che ogni giorno utilizzano sistemi, applicazioni e dispositivi: i dipendenti sono la prima linea di difesa contro molte minacce digitali.
La sicurezza del software non è mai stata tanto critica come oggi.
Ogni applicazione, servizio cloud o sistema non protetto apre una porta, spesso invisibile, a reati informatici, furti di dati e blocchi che minacciano continuità e reputazione del business. Essere proattivi—anziché reattivi—fa la differenza tra superare indenni un attacco e subire danni spesso irreparabili.
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